Una ricerca aperta, sicura e libera
“L’apertura, la cooperazione internazionale e la libertà accademica sono al centro della ricerca e dell’innovazione di livello mondiale. Tuttavia, le crescenti tensioni internazionali e la sempre maggiore rilevanza geopolitica della ricerca e dell’innovazione espongono sempre di più i ricercatori e gli accademici dell’Unione a rischi in materia di sicurezza della ricerca quando cooperano a livello internazionale e, di conseguenza, pongono la ricerca e l’innovazione europee di fronte a ingerenze malevole e usi impropri che compromettono la sicurezza dell’Unione o violano i valori e i diritti fondamentali dell’Unione quali definiti nel trattato sull’Unione europea e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.”
La Raccomandazione del Consiglio del 23 maggio 2024 relativa al rafforzamento della sicurezza della ricerca C/2024/3510 è alla base della richiesta agli Stati membri di sostenere, in maniera coordinata nell’ambito dello Spazio europeo della ricerca (SER), il proprio settore della ricerca e dell’innovazione adottando misure adeguate per sensibilizzare la comunità scientifica rispetto alle sfide da affrontare per preservare l’apertura nella cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione, promuovendo nel contempo condizioni di parità e reciprocità basate su valori fondanti l’Unione nel rispetto delle tradizioni costituzionali degli Stati membri.
Si tratta per il nostro Paese di uno stimolo per contribuire sul campo ad uno sforzo comune in coerenza con le questioni poste dalla Commissione a partire dalla Comunicazione “L’approccio globale alla ricerca e all’innovazione” COM (2021) 252 del 18.5.2021. La Commissione ha proposto agli Stati membri e ai portatori di interessi del settore della ricerca e dell’innovazione con il Documento di lavoro “Contrastare le ingerenze straniere nella ricerca e nell’innovazione” alcuni strumenti come base di discussione e fonte di ispirazione per l’elaborazione di orientamenti e strumenti propri. Il Parlamento europeo con la Risoluzione del 6 aprile 2022 “Approccio globale alla ricerca e all’innovazione: la strategia dell’Europa per la cooperazione internazionale in un mondo che cambia” (2022/C 434/04) ha incoraggiato la Commissione a favorire un approccio coordinato rispetto alle azioni degli Stati membri chiamati a promuovere iniziative di sostegno alle Università e agli organismi di ricerca dei sistemi nazionali al fine di garantire la sicurezza e l’integrità della ricerca per favorire il benessere e la competitività dell’Unione.
In questo quadro, il Governo italiano ha inteso offrire con tempestività il proprio contributo. Il Ministero dell’Università e della ricerca ha avviato un percorso di confronto e analisi per sostenere le Università, gli Enti di ricerca, i centri pubblici e privati e i ricercatori nello sforzo di affrontare le nuove sfide per proteggere le collaborazioni internazionali valorizzando la libertà accademica e la responsabilità accademica quali elementi centrali e imprescindibili della società della conoscenza. Questo percorso ha visto la partecipazione attiva della Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI), della Consulta dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca (CoPER), e della più ampia comunità scientifica, coinvolta attraverso diversi momenti di consultazione e confronto.
Il dialogo avviato tempestivamente dal Ministero dell’Università e della Ricerca tramite un Tavolo Interministeriale sulla sicurezza della ricerca e la costituzione da parte del Ministero di un Gruppo di lavoro sulla sicurezza della ricerca composto da CRUI, CoPER e esperti dell’Università e degli enti pubblici di ricerca, ha portato a formulare una prima proposta con il Modello Nazionale e delle Linee guida di riferimento, elaborati dal Gruppo di lavoro. L’analisi e le proposte sono state sviluppate seguendo le indicazioni provenienti innanzitutto dall’Unione Europea. Sono stati utilizzati anche elementi elaborati in ambito G7 e OCSE.
Il modello nazionale, che le istituzioni nell’ambito della loro autonomia organizzativa e ordinamentale potranno implementare, mette a disposizione una modalità coordinata di dialogo e un sostegno stabile centrale agli enti impegnati nella ricerca, secondo un approccio proporzionato. Le linee guida rappresentano un utile riferimento, da affinare con l’esperienza, che si pone in continuità con le indicazioni del documento di lavoro della Commissione e che mette a disposizione diversi strumenti operativi, per creare maggiore consapevolezza dei possibili rischi ed implementare modelli di gestione degli stessi.
I documenti elaborati sono stati presentati in tre diverse riunioni al Tavolo Interministeriale sulla sicurezza della ricerca, dove sono stati raccolti pareri favorevoli unanimi di tutti i rappresentanti del Tavolo, acquisendo commenti e proposte.
Un sentito ringraziamento per questo primo importante risultato è rivolto a tutti gli attori coinvolti, per il contributo fornito e per l’apporto che continueranno a offrire: la tematica, per sua natura in continua evoluzione, richiede un approccio dinamico alle politiche di valorizzazione dei ricercatori e della ricerca italiana affinché sia in linea con la normativa UE e adeguata a promuovere e proteggere le attività libere e aperte e la competitività della comunità dei ricercatori italiani.